27/06/08

"La bambola e il robottone"

Titolo: "La bambola e il robottone - culture pop nel Giappone contemporaneo"
A cura di: Alessandro Gomarasca
Editore: Einaudi

"Nonostante un decennio di stagnazione economica abbia offuscato il mito del Giappone come laboratorio del futuro, il flusso di beni, spettacoli e icone generato dalla sua cultura di massa continua a conquistare nuovi fronti dell' immaginario contemporaneo. Le sottoculture giovanili, in particolare, paiono aver esaurito il serbatoio della cultura pop americana per riciclarsi e tendono ormai a a guardare al Sol Levante come a un nuovo polo di fascinazione. I saggi riuniti in questo libro - scritti da autori italiani e stranieri in una prospettiva interdisciplinare che combina sociologia, antropologia e cultural studies - offrono una panoramica  a vasto raggio sulla cultura di massa del Giappone contemporaneo: da Sailor Moon ai Pokémon, dalla moda dell' infantilismo alla questione degli otaku, dalle bambole guerriere alle ragazze "dal volto scuro" , dall' immaginario della fantascienza al nuovo boom dei film dell'orrore. E attraverso l' analisi delle pose, delle espressioni e delle fantasie veicolate dalla cultura pop giapponese, traspaiono in filigrana le grandi problematiche sottese agli equilibri politici della società nipponica contemporanea: la frattura fra le generazioni, la tensione fra i "gender", il problema del rapporto identitario fra Giappone ed il resto del mondo"

Libro fantastico, una eccezionale antologia di saggi sul Giappone contemporaneo che ci fa capire a fondo la cultura manga, le mode dei giovani la cultura high tech. Tra gli autori l'antropologa americana Anne Allison e la sociologa inglese Sharon Kinsella oltre naturalmente ad Alessandro Gomarasca.

26/06/08

Monete e banconote

Ecco qua monete e banconote dal paese del sol levante: 6 tagli di monete e tre tagli di banconote!


1 Yen

5  Yen


10 Yen


50 Yen


100 Yen

500 Yen


1000 Yen


5000 Yen



10000 Yen

Da ricordare anche che nel 2000 fu emessa la banconota da 2000 Yen, che però non è mai utilizzata anche se tuttora in corso. La motivazione è molto semplice: non è utilizzabile nell'infinita gamma di distributori automatici che troviamo in Giappone. Nei miei viaggi non mi è mai capitato di vederne nessuna, tranne quelle 
che mi regalò mio suocero in occasione della loro uscita.

24/06/08

"Autostop con Buddha"

Titolo: "Autostop con Buddha - viaggio attraverso il Giappone"
Autore: Will Ferguson
Editore: Feltrinelli Traveller

"Un abile scrittore rievoca il suo viaggio in Giappone, seguendo gli itinerari più inconsueti. Se ne ricava un'immagine nitida e vera, ricca di inquietudini, squilibri, contraddizioni. Ma c'è anche il vivido racconto di un' esperienza fatta di incontri, di persone, di caratteri indimenticabili.
L'autore mostra una speciale Maestria nella rappresentazione dei tratti dei tratti psicologici oltre che nella descrizione suggestiva e attenta dei paesaggi e degli stili di vita. Raramente la letteratura di viaggio ha saputo entrare così a fondo  e con tanta garbata e partecipe ironia nell' intimo delle persone. Qui, infatti, non ci sono solo scenari, cronache, macrostorie. Will Ferguson è anche un esploratore di interni, un geografo della quotidianità e, in questo particolarissimo modo di rievocare il suo viaggio, rivela ancora una volta volta la sua grande vena di affabulatore e narratore."
nota dall'ultima di copertina

Ho appena acquistato questo libro uscito nel 2007 e sono già a metà: Laura scorrevole interessante e molto ironica.
L'autore rievoca il suo viaggio attraverso il Giappone partendo dall' estremo sud (capo Sata) fino in Hokkaido fatto in autostop seguendo la fioritura dei ciliegi.
Il Giappone che ci mostra non è quello delle grandi metropoli, ma quello rurale e forse il meno conosciuto anche perchè non contemplato se non marginalmente dalle guide e meno ancora dai tour organizzati

Per ora l'acquisto non mi ha deluso....

23/06/08

Le scatomacchine

Da un po' di tempo in Europa stanno andando di moda le mini, micro, city o urban car che dir si voglia.
In Giappone questa "moda" è già da diverso tempo e continua a prender campo. 
Tra le case costruttrici al
 primo posto troviamo la Daihatsu (anche perché ha sempre costruito "mini") seguita dalle altre case giapponesi che presentano ognuna almeno un modello "mini".
Il bello di queste microvetture è che per dare un confort ai massimi livelli hanno dovuto un attimino rinunciare al fattore aerodinamico! Il risultato di questa mancanza sono le "scatomacchine", che tra l'altro mi fanno impazzire!
Dovessi trasferirmi in Giappone una di queste scatolette l'acquisterei subito!
Ma vediamo qualcuna di queste meraviglie ergonomiche!






                                                       Daihatsu TANTO






Daihatsu Move LATTE 



                                                                                        Daihatsu ATRAI








Mazda AZ-Wagon








Mitsubishi Town Box (non a caso!)


Per maggiori curiosità ecco il link della Daihatsu dove possiamo vedere il meglio delle minicar giapponesi!



22/06/08

"Ore Giapponesi"

Titolo: Ore Giapponesi
Autore: Maraini fosco
Editore: Corbaccio

"Questo volume tratta d'esperienze vissute in una civiltà profondamente diversa dalla nostra, lungo il corso di parecchi anni, in un periodo di gagliardi rivolgimenti ed immani trasformazioni. Una visita prolungata, quando si tratta di paesi che appartengono alla medesima grande famiglia di quello in cui siamo nati e cresciuti, differisce da una più breve soltanto perché fornisce la mente d' un maggior numero di fatti, d' una più chiara visione dei particolari nel quadro d' insieme. Se invece valichiamo i confini entro cui hanno operato per secoli le influenze e le tradizioni del mondo classico, del cristianesimo, del rinascimento europeo, tra semplice visita e unga residenza può anche aver luogo un salto qualitativo: possiamo anche penetrare in un altro ordine di idee, in un mondo governato da nuove dimensioni, L'inviato speciale va e torna; vede le cose cogli occhi del luogo d'origine; conosce le categorie dell' esotico e vi si diletta. Ma chi vive, lavora, soffre, per un'importante parte della propria vita, fra popoli la cui storia potrebbe essersi svolta sopra un' altro pianeta, finisce per sentirsi piano piano trasformato; ciò che sembrava a prima vista strano diventa normale, coloro che parevano figure esotiche si rivelano invece uomini, donne, bambini meravigliosamente veri ed umani. Per un verso si respira dunque la grande identità dell' avventura terrena, per un altro si capisce come sia legittimo vedere cose e vita con occhi del tutto diversi dai nostri. Percezioni ambedue importanti, ora che il mondo sa diventando sempre più piccolo di spazi, sempre più vasto di popolo"
Dalla prefazione alla prima edizione (1956)

Solo nel copiare queste parole dalla prefazione mi sono commosso!
Che dire, un must per chi ama il Giappone, sia per chi ci è stato, per chi vorrebbe andarci o volesse conoscerlo meglio attraverso una narrazione semplice e scorrevole ma al tempo stesso profonda.

L' edizione che si trova attualmente nelle librerie integra la 1a edizione del 1956 con delle note dell' autore alla fine di ogni capitolo scritte in seguito ad un viaggio alla fine degli anni 90.

Notevoli anche le foto sia a colori che in bianco e nero realizzate dallo stesso autore.

Qualcuno lo ha letto?
Che ne pensate? 

20/06/08

Condannato responsabile morte Norifumi Abe

E' arrivata ieri la notizia che il tribunale di Tsurumi-ku (Kawasaki) ha emesso la sentenza di condanna a 1 anno e quattro mesi di carcere per il camionista che causò la morte del campione motociclistico nipponico. Il compianto campione era stato l'idolo del nostro Valentino Rossi che si
esaltò nel vederlo correre in una memorabile corsa a Suzuka sotto la pioggia battente e da allora si
affibbiò il soprannome di Rossifumi in suo onore.

19/06/08

Buon compleanno Prius!

Quest'anno in Giappone si festeggia il 10° anniversario di uscita della Toyota Prius, prima auto in produzione di massa con propulsore ibrido.
Per mera curiosità sono andato a visitare il sito Toyota sia italiano che giapponese e sono rimasto basito da alcune differenze fondamentali. 
La peculiarità di queste auto è il fatto di consumare poco e quindi sono andato a vedere i valori relativi indicati. Sul sito toyota giapponese si parla di due tipologie di consumo un minimo che varia di 27 km/l ad un massimo di 35,5km/l.
Sul sito Toyota italia il consumo dichiarato è di 20km/lt in ciclo urbano e ciclo extraurbano di 23,8km/lt. !?!?!?
Mi sono subito domandato se "qualcuno" non voglia appositamente denigrare le peculiarità della vettura per poter continuare a vendere auto a 100% idrocarburi mantenendo anche alto il prezzo della vettura stessa: in italia l'unico modello reperibile costa chiavi in mano 26.001 € chiavi in mano (listino quattroruote), in Giappone ci sono sei modelli e si parte dalla base di 13.540€ per arrivare alla versione "touring selection - leather package" che costa 19.400€
Vabbè che adesso abbiamo il cambio a favore ma.....
 

18/06/08

Il volo e l'arrivo!!

Appena entrati nell'aeromobile le hostess in tailleur blu gessato e con foulard in tinta con la camicetta ci hanno salutato con gli inchini di rigore e aiutato a trovare i posti nonchè a sistemare l'esiguo bagaglio a mano negli appositi spazi. Alle 20.40 dopo essersi presentato il pilota ha annunciato la imminente partenza pevista per le 20.45. Puntuale come un orologio svizzero all'ora indicata l'aereo si è staccato dal satellite ed ha iniziato la sua marcia per arrivare alla pista di decollo.
Entrata in pista, leggera attesa e poi su i motori alla massima potenza e poi via alla massima accelerazione per il decollo!!!!
Dopo non so quanto tempo (ero tutto preso ad ammirare il paesaggio dal finestrino) la spia delle cinture di sicurezza si spense e le hostess iniziarono il loro lavoro.
Per prima cosa ci hanno dato degli oshibori: dei piccoli asciugamani di spugna umidi e bollenti arrotolati per lavarsi le mani.
Questa usanza, credo unica, la ritroveremo anche nei locali sul suolo giapponese: appena entri in un ristorante per prima cosa ti servono acqua fredda (da bere) e l'oshibori, poi si pensa ad ordinare.
Ma torniamo al volo, dopo essersi rinfrescati, aver bevuto dell'ocha (tè verde) e consumato la cena ci siamo finalmente concessi il meritato riposo: Le hostess
hanno abbassato le luci, chiuso i finestrini ed i passeggeri (tutti o quasi giapponesi: io ero una rara mosca bianca) si sono diligentemente messi a dormire o comunque a guardare il film sullo schermo in un silenzio surreale!

Dopo una "bella dormita" sulle poltroncine dell'economy class ci siamo svegliati e le hostess hannno fatto un'altro giro di oshibori prima di servirci la colazione/pranzo. Dopo aver fumato (allora il vizio era concesso) il pilota ha annunciato che ci stavamo apprestando ad atterrare.
Ho subito aperto il finestrino e ho osservato il panorama: sotto di noi si ammiravano le coste giapponesi bagnate dall'oceano Pacifico. Minuscole scie bianche sul mare indicavano la presenza di chissà quale tipo di nave: un cargo, una flotta di pescherecci che rientrava dopo una fortunata battuta di pesca al tonno... chissà!
Sulla terraferma si vedevano gli agglomerati urbani, si intravedevano le autostrade e nel mezzo di un verde mai visto, splendente direi, delle campagne un'infinita serie di campi da golf! 
Dopo un paio di giri sui ring di attesa iniziammo la discesa finale che mi potei godere sullo schermo grazie alla telecamera posta sul muso dell'aereo. La pista si avvicinava sempre piu', sempre più. La "toccata" fu impercettibile, la successiva frenata un po' meno. Ringraziando che le vibrazioni non avevano smontato l'aereo, ci avvicinammo al terminal del satellite, l'aereo si fermò e spense i potenti motori.

Ero in Giappone!

17/06/08

La prima volta



Il mio primo viaggio in Giappone è iniziato il 29 Luglio 1998.
Partimmo (con la mia allora fidanzata) dall' aereoporto "internazionale" Amerigo Vespucci di Firenze a bordo di un Avro, dalle ns. parti meglio conosciuto come Jumbolino, della Lufthansa alla volta di Francoforte dove ci attendeva un bel 747-400 della All Nippon Airways (ANA) che in 11 ore circa ci avrebbe portato all' aereoporto, questo sì internazionale, di Narita.

Facendo un passo indietro nel tempo, dovete sapere che io non avevo mai staccato i piedi da terra se non per fare qualche salto, magari per esultare dopo un gol della Fiorentina oppure per una vittoria della Ferrari, ed avevo una paura terribile al solo pensiero di stare in una salsiccia di alluminio e ferro tenuta insieme da dei rivetti metallici!!!! Ma tant' era la voglia di partire per visitare Il paese dove era nata la mia fidanzata che la mia paura scomparve non appena l'aereo staccò dall'amato suolo fiorentino. 

Dopo le emozioni iniziali il volo prosguì nel migliore dei modi almeno per me, la mia fidanzata aveva invece un orecchio semiparalizzato causa il mio contino chiacchiericcio dovuto (forse) ad una incontrollata eccitazione!

Arrivati a Francoforte scendemmo dall'aereo e salimmo sull'autobus che dopo averci fatto fare l'intero giro turistico dell' aeroporto (e vi posso garantire che è grande) ci lascio' alla base di una scala mobile che ci porto' davanti alla dogana.
Sbrigate le solite formalità burocratiche e dopo aver fatto un po' di shopping al duty free, ci concedemmo una bella weissbier con annesso Bratwurst ad uno dei tipici punti di ristoro teutonici.

16/06/08

1998: Anno speciale

Il 1998 è stato un anno speciale per me, infatti mi sono accadute unpo' di cosette che mi hanno cambiato la vita:
A) Ho deciso di sposarmi
B) Mi sono sposato
C) Ho conosciuto i miei suoceri
D) Ho preso il mio primo aereo
E) Sono andato per la prima volta in Giappone

Tutti questi punti sono legati da un comune denominatore che è la mia moglietta giapponese.
Innanzitutto volevo ringraziarla per la pazienza tipica giapponese di avermi sopportato fino ad ora e per avermi fatto conoscere questo stupendo paese dal quale sono stato completamente assorbito!

Ma adesso bando alle ciance ed iniziamo a parlare di queste mie esperienze!!!!!!